«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

mercoledì 5 agosto 2015

La ricchezza nascosta del digitale (di Noa Carpignano)

Durante una recente riunione fiume tra addetti ai lavori è emersa la difficoltà di far percepire la complessità, la completezza e la ricchezza dei (nostri) testi digitali.
Immaginate, prendo un tomo in mano e ne percepisco subito il peso, poi lo sfoglio velocemente e a colpo d’occhio valuto il numero di pagine che, insieme al corpo dei caratteri, mi dà subito una misura dei contenuti testuali, guardo le immagini e in pochi secondi mi rendo conto di quanto è ricco l’apparato iconografico, mi soffermo su qualche pagina dando un’occhiata alla qualità dei disegni, delle didascalie, degli apparati didattici…, e poi mi fermo sull’indice ed entro nel merito, magari vado a leggermi qualche paragrafo su argomenti che ritengo particolarmente significativi.
Ma un testo digitale? Vedo una copertina, una breve presentazione (nel nostro caso un abstract e una presentazione più approfondita), entro nella struttura e trovo un indice. Noi lasciamo sempre qualche unità creative commons che, quindi, si può vedere anche senza abbonamento, ma non è assolutamente sufficiente. Certo, l’insegnante interessato ci può chiedere l’accredito gratuito (tipo copia saggio, per intenderci), ma anche così ci rendiamo conto che manca il “colpo d’occhio”, che sfogliando il testo online si perde la percezione del totale.
- continua la lettura su http://noa.bibienne.net/

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