Del Bono e Mottinelli definiscono la situazione critica. Preoccupazione soprattutto per il futuro di Scuola Audiofonetica e Centro non vedenti.
BRESCIA. Non si risparmia sulla disabilità. Sono perentori Comune di Brescia e Provincia, uniti nell'obiettivo condiviso di tutelare i servizi per gli studenti disabili, che per qualità e alto livello rappresentano un fiore all'occhiello del territorio. Un'eccellenza che consente ai disabili fisici, intellettivi e sensoriali di raggiungere importanti traguardi nell'apprendimento, integrazione scolastica e autonomia personale, ma che oggi è messa in pericolo dalla nuova normativa regionale che ha estromesso le Province dalla competenza in materia (passando alle Ats i servizi per la disabilità sensoriale nelle scuole di ogni grado e ai Comuni quelli di trasporto e assistenza per l'autonomia degli alunni delle scuole superiori e formazione professionale) e ritoccato gli standard dei servizi con le linee guida approvate lo scorso venerdì. Loggia e Broletto criticano i «conteggi al ribasso» fatti dalla Regione e promettono battaglia anche sulla questione della Scuola Audiofonetica e del Centro non vedenti, altre due eccellenze tutte bresciane. «LE LINEE GUIDA attuali non garantiscono le somme che fino a ieri Comune e Provincia mettevano nei servizi per alunni con disabilità - denuncia il presidente della Provincia Pier Luigi Mottinelli -. Abbiamo sempre avuto un livello molto alto nei servizi, ora rischiamo di essere uniformati a quello più basso». «La Regione è entrata pesantemente in materia, togliendo le competenze alle Province ed emanando linee guida che portano a una contrazione delle potenzialità del territorio», spiega il sindaco Emilio Del Bono. A farne le spese saranno gli studenti disabili, che si vedranno riconosciuti standard di assistenza molto più bassi: per l'assistenza ad personam le linee guida prevedono un tetto massimo di 10 ore ad alunno contro la media attuale di 17 ore riconosciuta dal Comune di Brescia. Per i trasporti il Comune sborsa in media 5600 euro l'anno ad alunno, le linee guida fissano la media standard a 1200 euro. Solo su Brescia città si è calcolato che il taglio sarà di oltre 530 mila euro: se vorranno garantire il livello attuale i Comuni dovranno mettere fondi di tasca propria. Rimane aperta anche la vicenda Audiofonetica e Centro non vedenti, su cui Comune e Provincia non hanno più competenza: con l'emendamento approvato lunedì sera in Regione si è trovato 1 milione di euro per assicurare le risorse per il prossimo anno scolastico all'Audiofonetica, mentre rimane a rischio la situazione del Centro non vedenti, cui andranno 250 mila euro (erano 1 milione i fondi destinati fino a quest'anno da Comune e Provincia) più le quote per alunno derivanti dall'accreditamento ad un bando. Se per l'assessore regionale Mauro Parolini «questi contributi permettono di evitare l'interruzione dei preziosi servizi che queste realtà associative offrono, con grande professionalità, agli studenti con disabilità sensoriale», per Mottinelli e Del Bono la situazione rimane critica. Nel frattempo si è mosso anche l'Anci su sollecitazione di Acb per chiedere alla Regione risposte certe. «È una partita aperta per garantire risorse a realtà che sono punto di riferimento per alunni e famiglie», dice Del Bono. Comune e Provincia chiedono una modifica delle linee guida regionali che riconosca le peculiarità del territorio e le eccellenze bresciane, e restituisca alla Provincia un ruolo di coordinamento dei Comuni sulla materia. «La nostra spesa storica per la disabilità era di 6 milioni di euro, di cui 3 da fondi nazionali e 3 provinciali: non vorremmo che con i nuovi conteggi si puntasse a dimezzare tout court le risorse», osserva Mottinelli, che confida nella possibilità di un «ravvedimento operoso» di Palazzo Lombardia: la discussione è solo rinviata a settembre.
Fonte: Press-In anno IX / n. 2040 - Bresciaoggi del 02-08-2017
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