«Fanno discutere – scrive Flavio Fogarolo – le nuove modalità di somministrazione delle prove di valutazione INVALSI per la terza media, in particolare per i rischi di regressione sul fronte dell’inclusione e dei diritti degli alunni con disabilità: l’invenzione di una strana sigla (DVA = “diversamente abili”), ma soprattutto gravi problemi di accessibilità per ciechi e ipovedenti, e difficoltà anche per i sordi.
Senza contare la restaurazione ormai in atto sugli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), che vede gli strumenti compensativi riservati solo a chi ha il certificato “giusto”»
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