«Le mie perplessità – scrive Carmen Monteleone – nascono di fronte alla vera e propria negazione delle trascrizioni dei testi in Braille e al vincolo di scrivere su supporto digitale. È come chiedere ad un alunno vedente di scordarsi del libro cartaceo e della propria penna».
Ampliando poi la riflessione, si sofferma «su una questione di “provenienza dell’handicap”», chiedendo: «A chi appartiene, a ragion veduta, il deficit più marcato? All’individuo con disabilità o al contesto? Da dove ha origine l’effetto maggiormente invalidante? Dalla patologia o dall’organizzazione sistemica?»
- continua su http://www.superando.it/2018/03/06/codice-braille-a-chi-appartiene-il-deficit/
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